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REVIEW PARTY: “GIULIA: UNA DONNA TRA DUE PAPI” di Silvia Lorusso

«Pensate a un’ostrica che racchiude una perla; ecco, quella perla è
ciò che è dentro il vostro cuore, nonostante gli altri, nonostante
tutto.»

SINOSSI

                     Giulia Farnese

Ha solo quindici anni Giulia, detta La Bella, quando nel 1489 viene data
in sposa, dall’ambizioso fratello Alessandro Farnese, al sedicenne
Orsino Orsini. Un matrimonio combinato il loro, un matrimonio a distanza
perché la bella Giulia non è altro che pregiata merce di scambio nel
perverso gioco di potere che tiene banco nella Roma del XV secolo. Sulle
sue grazie si posano ben presto gli sguardi lascivi di Rodrigo Borgia,
padre di Cesare e Lucrezia, nonché futuro papa Alessandro VI che vuole
Giulia tutta per sé, nonostante sia poco più che una bambina, lui
abbia quasi sessant’anni e sia uomo di Chiesa.

Lei, intelligente e colta, comprende subito di essere una pedina nella
scacchiera politica del suo tempo, capisce che non c’è spazio per i
sogni e per l’amore, non in quell’ambiente e non con la pressione
che il fratello le esercita costantemente per l’ascesa al potere a
cui, mai sazio, tanto brama.

Roma che, con le sue bellezze, i suoi palazzi, le ricchezze, i vizi e
gli intricati rapporti umani inesorabilmente politici, fa da sfondo a
questo potente romanzo storico in cui Giulia Farnese, Lucrezia Borgia,
Adriana de Mila, Vannozza Cattanei e Sancia d’Aragona, dimostrano come
la storia sia stata scritta molto più dalle donne di quanto si pensi.

GIULIA, UNA DONNA TRA DUE PAPI” è un romance storico di Silvia Lorusso che ci porta a vivere nel bel mezzo dell’opulenta Roma papale del Rinascimento, all’interno di un’Italia dilaniata dalle potenze straniere.

Un periodo storico dominato dai conflitti, dagli intrighi di corte e da un’instabilità politica degenerante, nella quale sopravvivono gli sciacalli, gli ipocriti e gli assetati di vanagloria e potere. Dietro la maschera della santità e del fervore religioso si nascondono azioni di ben altra natura, finalizzate ben poco a seguire i dogmi della Chiesa e caramellate dal mistico intendo di rimpinguare il proprio patrimonio ed imporre la propria figura ai più alti livelli politici.

Tante storie che costituiscono la grande Storia, fatta di nomi maschili come siamo da sempre abituati a sentire, ma in realtà dietro a quei nomi altisonanti, dalle personalità più o meno scialbe, ci sono le ombre di tante donne che hanno gestito famiglie e manovrato gli eventi dall’interno, con le loro stesse vite e l’arma che più di tutte governa l’animo maschile: la seduzione.

Le eroine indiscusse di questo romanzo sono infatti tutte figure femminili, in primis Giulia Farnese detta “La Bella”, seguita da Lucrezia Borgia, Adriana de Mila, Vannozza Cattanei e Sancia D’Aragona.

Donne che provengono da famiglie diverse, ma tutte unite da uno stesso filo rosso che intreccerà le loro vite, segnate dai capricci dei loro uomini. Madri, amanti, mogli, confidenti e strateghe che devono andare oltre ciò che sono per tessere gli intricati orditi dei del destino delle varie famiglie e delle nazioni.

“Giulia, una donna tra due papi” si profila come un affresco a più voci, femminili per l’appunto, guidate per lo più dalla narrazione di Giulia Farnese, che ripercorre la sua vita dall’età di quindici anni, quando è stata costretta al matrimonio con Orso Orsini e, parallelamente a diventare l’amante di Rodrigo Borgia. E’ la voce piena di emozioni, di fragilità, ma allo stesso tempo quella forte e determinata di una figura che deve ricoprire al contempo tanti ruoli diversi e gestire un potere a volte più grande di lei.

Il romanzo è strutturato secondo capitoli brevi e concisi che, nell’insieme, formano un quadro complessivo ampio e completo, sia dal punto di vista del microcosmo psicologico ed emotivo dei protagonisti, sia dal punto di vista macroscopico del contesto storico italiano.

La lettura scorre piacevole grazie al lessico mai troppo “aulicheggiante”, ma tuttavia di un certo livello, che ricalca ottimamente il periodo nel quale si snoda la narrazione. La sintassi, inoltre, presenta frasi brevi e concise.

Concludo sottolineando il merito dell’autrice di aver svolto un minuzioso lavoro di documentazione storica, facendoci conoscere in modo semplice e leggero nozioni della nostra storia rinascimentale. Unisco a questa un’ultima considerazione. Il romanzo si profila come un’opera letteraria riuscita sicuramente sotto tanti punti di vista, come già descritto precedentemente, ma personalmente avrei preferito una struttura meno schematica, in particolar modo mi sarebbe piaciuto approfondire ulteriormente gli aspetti emozionali e il lato prettamente “romance”. Ovviamente questo è un mio gusto personale.

Rinnovo i complimenti all’autrice e ringrazio immensamente Literary Romance per la collaborazione.

Erika G.

VOTO: 4 🚢🚢🚢🚢 VASCELLI SU 5

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